Ipilimumab | |
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Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C6742H9972N1732O2004S40 |
Massa molecolare (u) | 148634.914 g/mol |
Numero CAS | |
Codice ATC | L01XC11 |
DrugBank | DBDB06186 |
Dati farmacologici | |
Teratogenicità | Studi sugli effetti del farmaco sul feto di donne gravide non sono disponibili. Non è raccomandato durante la gravidanza o in donne in età fertile che non usano misure
contraccettive efficaci. |
Modalità di somministrazione | Infusione endovenosa lenta (la somministrazione deve durare 90 minuti); non è consentita l'infusione rapida o la somministrazione in bolo tramite siringa. |
Indicazioni di sicurezza | |
L'ipilimumab, nome commerciale Yervoy[1], prodotto dalla Bristol-Myers Squibb. È un anticorpo monoclonale IgG1κ interamente umano approvato nel 2011 dalla FDA per il trattamento del melanoma[2] avanzato (metastatico o inoperabile) in soggetti adulti e sui quali siano state provate altre terapie. Nel gennaio del 2019, la combinazione tra ipilimumab e nivolumab è stata autorizzata dall'EMA per l'utilizzo in prima linea nel carcinoma a cellule renali, in pazienti non siano stati trattati precedentemente e che siano a rischio moderato o elevato di peggioramento. È usato per attivare, o meglio disinibire (vedi farmacodinamica) il sistema immunitario contro le cellule tumorali. Oggi è sottoposto a sperimentazione clinica per testarne l'efficacia sul carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC),[1] sul tumore del polmone a piccole cellule (SCLC)[3] e sul carcinoma della prostata.[4]
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